Nato a Taranto nel 1962, Alessandro Bulgini vive e lavora a Torino. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Carrara in scenografia teatrale, ha vissuto in numerose città Italiane: Roma, Milano, Livorno, Venezia, Genova, Taranto, alle quali deve l’assoluta indipendenza e individualità del proprio lavoro. Difficilmente assimilabile e inquadrabile in alcuna corrente artistica Bulgini utilizza un ampio spettro di mezzi; dalla pittura alla fotografia, dal video alla performance.
Fin dagli esordi Bulgini concentra la sua ricerca sul tema dell’invisibile e del sommerso. Dal 1990 al 2000 realizza il ciclo di opere “Le déjeuner sur l’herbe” e dal 2001 ad oggi i cicli “Hairetikos” e “Opera Viva”.
Performances, quadri, fotografie e installazioni, strumenti diversi, atti di opposizione a una verità ritenuta assoluta, tentativi di indicare qualcosa al di là del visibile. Numerose le mostre personali e collettive in Italia e all’estero con i cicli di lavori tra cui ricordiamo: Fondazione Volume!, Roma – Centre International d’accueil et d’echanges des Recollets, Parigi – Dena Foundation for Contemporary Art, Paris, New York – Fondazione Pastificio Cerere, Roma – Sound Art Museum, Zerynthia, Roma – CIAC, Castello Colonna, Genazzano – Castello Sforzesco, Milano – Castello Cavour, Santena – Cordy House, Londra – Fondazione 107, Torino – La Triennale, Milano – Frost Art Museum, Miami, FL – HVCCA, New York, NY – Museo Ettore Fico MEF, Torino.
Il 15 novembre 2008 inizia, con la sua iscrizione a facebook, il ciclo tutt’ora in essere dal titolo “Opera Viva”, (l’Opera viva nel gergo nautico è la parte sommersa dello scafo e dunque rappresenta il sommerso, tutto ciò che è invisibile, tutte le periferie, mentali e fisiche), un’ opera social che si avvale del contributo attivo di tutti i suoi partecipanti, mediante la quale l’artista sviluppa varie modalità innovative d’utilizzo artistico del network e pone attenzione sull’idea di opera corale, un’opera che nasca dalla relazione con l’altro da sé.
Il 24 aprile del 2012 Bulgini apre un nuovo capitolo importante del proprio lavoro a indirizzo social mediante l’inaugurazione del progetto B.A.R.L.U.I.G.I.,Opera Viva, progetto con il quale l’artista abbandona lo studio per inoltrarsi nella quotidianità della vita, nasce così la figura del District Artist, l’artista di Quartiere. Da un bar di periferia enuncia le semplici regole per poter trasformare il pre-esistente, in questo caso trasformare spazi preesistenti (quali bar, macellerie o paesi interi) in spazi di accoglienza creativa senza filtri, gratuiti e no profit connessi fra di loro in rete tramite pagine personali facebook, sotto la stessa egida del logo B.A.R.L.U.I.G.I; se ne sono contati 11 nel mondo.
Con la chiusura della base di B.A.R.L.U.I.G.I riversa le sue attività sui territori, partendo dal proprio quartiere, Barriera di Milano a Torino, del quale incomincia a decorare per un anno i suoi marciapiedi con i gessetti “Decoro Urbano”. Del 2013 è il progetto “Flashback è Opera Viva” per la fiera d’arte antica e moderna Flashback, progetto testo a stigmatizzare l’immortalità dell’arte mettendo in connessione il dentro e il fuori, il sommerso e l’emerso, il visibile e l’invisibile, il centro e le periferie. Dopo si attiva in maniera variegata per le città di Taranto, Cosenza, Peekskill – NY, Livorno, Verona e poi ancora per l’ospedale S. Anna di Torino, per la città di Imlil in Marocco, per la Jungle di Calais. Incisivo e peculiare il capitolo che riguarda le scuole: nasce nel 2015 a San Vito dei Normanni Opera Viva, Scuola di Volo che si attiva in seguito per le scuole primarie Benedetto Croce e Gozzi di Torino.